Un cambiamento di stile di vita basato su una dieta prevalentemente vegetariana, moderato esercizio fisico e tecniche per gestire lo stress può far allungare i telomeri, i “cappucci protettivi” del DNA il cui progressivo accorciamento è correlato alla senescenza cellulajre e a numerose patologie legate all’età. L’indicazione, da prendere con le dovute cautele in attesa di conferme su gruppi più numerosi, è emersa da uno studio pilota su 35 pazienti affetti da tumore della prostata
Una dieta corretta, l’esercizio fisico moderato e pratiche di gestione dello stress possono influire positivamente sul processo d’invecchiamento cellulare, poiché sarebbero in grado d’indurre un consistente allungamento dei telomeri, i “cappucci protettivi” delle molecole di DNA, considerato un segno della senescenza a livello cromosomico.
L’indicazione, pubblicata sulla rivista “Lancet Oncology”, è di un gruppo di ricercatori dell’Università della California a San Francisco in base a uno studio pilota su un limitato numero di soggetti, ed è quindi da prendere con le dovute cautele. I risultati sono comunque importanti perché possono servire da indirizzo per i futuri studi in questo campo.
Da alcuni anni la ricerca biomedica ha sottolineato l’importanza delle sequenze di DNA non codificante, cioè che non contengono geni da tradurre in proteine. Tra queste, vi sono speciali sequenze di nucleotidi che si trovano all’estremità del DNA cromosomico di tutti gli organismi eucarioti dette appunto telomeri.
A ogni processo di replicazione cellulare, i telomeri vengono in parte sacrificati, ed è per questo che con l’età le molecole di DNA risultano accorciate e quindi più sensibili a mutazioni che determinano la senescenza della cellula e possibili problemi sanitari per la salute dell’individuo. Alcuni studi hanno infatti correlato l’accorciamento dei telomeri a numerose patologie legate all’età, tra cui i tumori, l’ictus, la demenza, le malattie cardiovascolari, l’obesità e il diabete.
Un meccanismo compensativo di questo accorciamento tuttavia esiste, e si basa sull’azione della telomerasi, un enzima in grado di catalizzare l’allungamento dei telomeri. “Un dato importante è
che i nostri geni e i nostri telomeri non sono necessariamente il nostro destino”, spiega Dean Ornish, primo autore dello studio. “I nostri risultati sembrano indicare che i telomeri possono allungarsi con un corretto stile di vita, determinando un ritardo dell’invecchiamento cellulare e quindi aprendo buone prospettive di salute per l’età avanzata”.