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Viene eseguita con un laser a lunghezza d’onda definita e con una lente a contatto temporanea che consente all’oculista un opportuno ingrandimento e messa a fuoco.
Il Paziente è appoggiato al biomicroscopio similmente a quanto succede per una normale visita oculistica. Dura qualche minuto e richiede la sola anestesia topica (con un collirio).
Il trattamento laser consente di coagulare e “distruggere” con una serie di colpi (spot) le aree ischemiche, eliminando lo stimolo costruito dalle aree stesse che porta alla formazione dei neovasi anomali.
Qualora le aree ischemiche siano estese, o qualora si sia sviluppato già uno o più neovasi, diventa necessario fotocoagulare tutta la retina (panfotocoagulazione), salvaguardando la sola macula.
In caso di edema maculare è possibile e spesso necessario effettuare un trattamento laser più delicato e mirato (fotocoagulazione laser focale o a “griglia” maculare) che ha lo scopo di drenare il liquido intraretinico accumulato.