Mangiare sano per prevenire la depressione e uscire di casa per gestire i momenti di sconforto. Sono queste le principali ‘distrazioni positive’ utilizzate dagli uomini contro la depressione, secondo un’indagine australiana. Lo studio, coordinato da Judy Proudfoot del Black Dog Institute, un’organizzazione no profit che si occupa di diagnosi, trattamento e prevenzione dei disordini mentali, è stato pubblicato su BioMed Central Public Health.
Uomini più a rischio
Secondo i ricercatori australiani, gli uomini sarebbero a maggior rischio di suicidio rispetto alle donne. Questi, infatti, cadrebbero quattro volte più facilmente in depressione rispetto alla controparte femminile, con una percentuale maggiore tra i separati, i disoccupati e le persone con problemi fisici o mentali. Un uomo su otto, inoltre, andrebbe in depressione almeno una volta nella vita, anche se i maschi tenderebbero a nascondere questo disagio con diversi atteggiamenti, tra cui correre dei rischi, assumere comportamenti asociali ed esternarli attraverso rabbia, aggressività, violenza, rapporti sessuali a rischio, autolesionismo, propensione alle scommesse, guida in modo aggressivo o in stato di ebrezza.
Prevenzione
Secondo gli esperti, però, la depressione è uno dei disordini mentali più facilmente prevenibili. Almeno il 22% dei nuovi casi, infatti, potrebbe essere evitato, ogni anno, grazie a opportuni interventi psicologici. Di fatto, un 50% di prevenzione della depressione, effettuata tramite cure intensive, è un dato riportato in letteratura. Questo il motivo dell’interesse dei ricercatori del Black Dog Institute per le ‘strategie di distrazione’ utilizzate dagli uomini. Una risorsa poco esplorata, come ammettono Proudfoot e colleghi, che sottolineano, nel recente articolo, che “le ricerche svolte in questo campo si sono principalmente soffermate sul perché gli uomini tendano a sottrarsi alle cure. E sebbene ci siano riferimenti a strategie positive in studi qualitativi su uomini depressi o con comportamenti suicidi – hanno sottolineato gli autori – gli atteggiamenti positivi volti a contrastare la depressione non sono mai stati il principale obiettivo delle sperimentazioni”, per questo non sono mai stati approfonditi.
Lo studio
La ricerca australiana si è basata su un questionario online al quale hanno risposto 465 uomini di età compresa tra 18 e 74 anni, con un’età media di 40,6 anni. Gli intervistati, il 76,1% del campione, erano in maggioranza lavoratori full-time, part-time o autonomi. Più della metà di questi, il 56,8%, era sposato o aveva una relazione stabile e quasi uno su due aveva la laurea o un grado di istruzione superiore. Il 54,6% degli uomini presi in considerazione, infine, aveva seguito un trattamento per curare la depressione.
Dopo aver valutato quanto ogni partecipante era a rischio di depressione e quali sintomi manifestava, classificando il grado di disagio psicologico, i ricercatori hanno distinto le strategie utilizzate per prevenire i momenti di crisi, da quelle messe in atto dagli uomini per gestire la depressione in corso.
Le strategie
Al primo posto tra le strategie di prevenzione della depressione usate regolarmente c’era il mangiare sano, con il 54,2% di preferenze, seguito dal mantenersi occupati, con il 50,1%, e fare esercizio fisico, con il 44,9%. Mentre tra quelle usate occasionalmente c’erano il premiarsi con qualcosa di bello, per il 51,4% degli intervistati, il raggiungere qualche obiettivo, per il 49,9% degli uomini e ricordarsi delle situazioni difficili, nel 49,5% del campione.
Oltre alle risposte suggerite dal questionario, i partecipanti potevano inserire liberamente le attività a cui si dedicavano più spesso per prevenire la depressione. Molte sono quelle emerse dallo studio tra cui leggere, ascoltare la musica, scrivere, suonare degli strumenti musicali, viaggiare, guardare la televisione, fare fotografie e giocare al computer.
Per gestire regolarmente i momenti di depressione, invece, la maggioranza degli uomini intervistati (35,7%) preferiva uscire di casa, il 35,1% era propenso a premiarsi e la stessa percentuale sceglieva invece di tenersi occupato. Le strategie più utilizzate occasionalmente, invece, erano: raggiungere qualche obiettivo (46,7%), aiutare gli altri (46,5%) e parlare con persone vicine o fidate (45,2%).
Tra le principali attività che l’uomo sarebbe propenso a svolgere, per essere aiutato, c’erano, invece, essere seguiti da un mentore, unirsi a un gruppo o a una squadra e fare meditazione; mentre tra quelle che sicuramente non userebbe mai c’erano: seguire una fede o una religione, piangere e pensare allo scopo della vita.
“Questo studio dimostra che gli uomini non solo sono preparati a usare strategie positive per la loro salute mentale, ma già le utilizzano”, hanno dichiarato gli autori. Inoltre, la ricerca dimostra che avere o meno una situazione sentimentale stabile non è un dato predittivo del rischio di depressione o dei sintomi. Allo stesso modo, “usare strategie positive per prendersi cura di sé, come seguire una certa dieta o fare esercizio fisico, può essere associato ad un rischio più basso di depressione, ma non al manifestare sintomi della depressione”, hanno sottolineato.
Inoltre, la propensione a incontrare uno specialista, registrata dai ricercatori australiani, secondo gli stessi autori è un dato sorprendente, dal momento che studi precedenti avevano dimostrato una certa ostilità da parte degli uomini a farsi aiutare.
“Gli operatori sanitari, i familiari e gli amici che aiutano un uomo a rischio di depressione – hanno dichiarato Proudfoot e colleghi – dovrebbero notare che mentre certe strategie di prevenzione della depressione sono correlate con un minore rischio di depressione, le stesse, usate per gestire i momenti difficili, non sono predittive dei sintomi e, dunque, della depressione in atto. Quindi è cruciale capire quale strategia ogni uomo utilizzi per i diversi scopi”
Fonte: BMC Public Health. 2015;15 (1136)